Macchina in grado di eseguire calcoli su numeri
rappresentati da cifre in un opportuno sistema di numerazione. Queste macchine
eseguono quindi delle operazioni aritmetiche o logiche su informazioni
rappresentate da numeri, e non da grandezze fisiche come era il caso dei
calcolatori analogici. Non è quindi possibile rappresentare delle
grandezze varianti con continuità; esse vanno rappresentate
necessariamente con variazioni discontinue, che però possono essere
ridotte a un livello tanto basso da conseguire una precisione molto elevata.
L'elemento fondamentale su cui operano questi calcolatori è il bit,
cioè il
binary digit ovvero la
cifra binaria che può
avere solo due valori, corrispondenti a 0 e 1; esistono poi gruppi di bit di
lunghezza standard (8, 16, 32, 64, 128) utilizzati per facilitare i calcoli e la
rappresentazione delle informazioni, siano esse numeri, parole o anche immagini
e suoni. Mediante un numero opportuno di bit in un certo ordine si possono
codificare sia i dati numerici che le istruzioni sulle operazioni da svolgere,
che pertanto sono distinguibili dai dati stessi (V.
CALCOLATORE, LINGUAGGIO DEL) I
c.n. possono essere di due tipi:
sequenziali e
paralleli. Quelli sequenziali - che sono la
stragrande maggioranza - eseguono le operazioni secondo una successione
preordinata; quelli paralleli - di uso più raro perché più
costosi - eseguono contemporaneamente tutte le operazioni inerenti a un certo
problema. Più in dettaglio, il calcolatore sequenziale può
eseguire un qualunque numero di operazioni, ma una alla volta; il calcolatore
parallelo può eseguire
n operazioni alla volta, secondo il numero
di unità di esecuzione di cui dispone: da ciò risulta evidente
che, a seconda dell'algoritmo da eseguire, una parte o tutte le unità
lavoreranno, e dovranno essere richieste multiple esecuzioni se si hanno
più di
n operazioni. I calcolatori paralleli si dividono in
SIMD (Single Instruction Multiple Data), in cui un unico programma viene
contemporaneamente eseguito da diversi processori - ognuno operante su propri
dati - e
MIMD (Multiple Instruction Multiple Data), in cui ogni
processore esegue un proprio programma su propri dati: questo tipo di
calcolatore può così operare come parecchi calcolatori sequenziali
- multi-processo - o come un solo calcolatore in cui un algoritmo viene spezzato
in procedure parallele, ognuna assegnata a un processore. Le difficoltà
coi calcolatori paralleli stanno nel separare in parti indipendenti i dati - nel
caso dei
SIMD - e le istruzioni - nel caso dei
MIMD - e nel
coordinare le differenti esecuzioni. Inoltre la versione parallela di un
algoritmo può differire parecchio da quella sequenziale, e non sempre
è realizzabile. Nel seguito tratteremo solo di calcolatori del tipo
sequenziale. L'organizzazione generale di un
c.n. è rappresentata
con uno schema a blocchi mediante una
unità di entrata e una
di
uscita collegate tramite un
bus a una
memoria. A sua volta
questa è comandata da una
unità centrale di elaborazione
(CPU). Si descrive ora analiticamente la struttura di un
c.n.
seguendo il flusso dei dati operati. ║
Organi d'ingresso o di
input: servono per fornire al
c.n. i dati e le istruzioni sulle
operazioni da compiere. Ne esistono di tipi assai diversi, caratterizzati da
diversa velocità, capacità e costo. Ci limitiamo a descrivere i
più comuni. a)
Tastiera: le informazioni vengono fornite
battendole su una tastiera simile a quella di una macchina per scrivere
elettrica; l'insieme dei caratteri disponibili è usualmente molto ampio,
con l'alfabeto maiuscolo e minuscolo, cifre e punteggiatura e la capacità
di cancellare e sostituire i caratteri già battuti. Alcuni tasti speciali
-
Ctrl, Alt, Esc - possono essere premuti in combinazione coi tasti
normali per produrre ulteriori caratteri o azioni. Infine, la tastiera
può essere
rimappata, cioè a ogni tasto corrisponde un
diverso nuovo carattere. b)
Mouse: è un dispositivo che fornisce
al calcolatore valori di spostamento relativo
x, y e lo
stato - a
riposo, premuto - di uno o più pulsanti; gli spostamenti sono usati per
riportare sullo schermo un movimento del mouse su un piano, o comunque per far
variare una quantità a 1 o 2 valori; i pulsanti indicano un'azione da
effettuare in contemporanea agli spostamenti. c)
Floppy disk: è un
supporto di memorizzazione magnetica a forma di disco, che dagli anni '70
è passato da dimensioni di 8 pollici con 110
Kilobyte (1 Kbyte = 1024
byte) a 5" 1/4 con 360
Kbyte e 3" 1/2 con 1.44
Megabyte (1 Mbyte =
1024 Kbyte) e 2.88
Mbyte. La riduzione delle dimensioni da 8" a 5" e
1/4 permise l'adozione del
floppy nei
personal computer, mentre il
formato da 3" e 1/2 ha facilitato lo sviluppo dei
c. portatili. La
capacità e l'affidabilità non sono molto alte, se rapportate ad
altri supporti -
hard disk, CD-ROM - ma il costo del
floppy
è talmente basso da renderlo il supporto di scambio dati più
usato. d)
Hard disk: è un supporto di memorizzazione magnetica a
forma di disco, utilizzato fin dagli anni '50, la cui capacità è
cresciuta dai 4.4
Mbyte del 1956 a circa 2
Gigabyte (1 Gbyte = 1024
Mbyte). La velocità di trasferimento può toccare punte di
alcuni
Mbyte/s, dipendendo dall'interfaccia e dalla disposizione dei
dati: l'accesso sequenziale è più rapido di quello sparso. Le
particolari tecniche costruttive - multipli dischi sovrapposti, contenitore
sigillato e lubrificato, testine mosse da motori ad altissima precisione -
rendono l'
hard disk molto veloce ed affidabile, ma anche assai delicato
da maneggiare, per cui sono rari e costosi i tipi portatili ed estraibili alla
maniera dei
floppy, e non raggiungono comunque capacità molto
elevate. Infine, per essere veloce, l'
hard disk deve essere mantenuto in
rotazione, per evitare il
tempo di latenza necessario al riavvio:
ciò pone problemi di consumo di energia, che se trascurabili nei
calcolatori da scrivania, divengono insormontabili nei calcolatori portatili -
la soluzione adottata è di fermare il disco dopo un tempo di pausa
prestabilito. e)
CD-ROM (Compact Disk Read-Only Memory): la tecnologia
dei CD musicali è utilizzabile anche per la memorizzazione precisa di
dati, poiché la qualità del suono è ottenuta proprio dalla
sua digitalizzazione. Il
CD-ROM può contenere circa 600
Mbyte di dati inalterabili, con una velocità di lettura che
può andare dai 150 ai 600
Kbyte/s: è quindi adeguato alla
distribuzione di software voluminoso, che altrimenti richiederebbe decine di
floppy. Il
lettore CD-ROM può naturalmente suonare anche i
normali CD musicali. f)
WORM (Write Once Read Many): questa tecnologia
è una delle prime applicazioni ottiche, usando un laser per scrivere
indelebilmente su un apposito
disco ottico ed un altro laser per
rileggere i dati. Il
disco WORM ha una capacità di circa 1
Gbyte, e proprio perché inalterabile - una volta scritto -
è usato per il
backup di dati da conservare nel tempo senza poter
modificarli. g)
MO (Magneto Optical): come dice il nome, si tratta di un
ibrido fra le tecnologie magnetiche e ottiche; un laser rilegge il disco, lo
cancella e lo prepara per la scrittura, ma è una testina magnetica che
cambia la magnetizzazione del materiale sul disco. Ha una capacità
standard di 650
Mbyte. h)
Tape streamer: è un'unità
di memorizzazione su nastro magnetico che nei primi calcolatori era usata come
memoria intermedia fra il
lettore di schede (V.
CALCOLATORE) e l'unità di elaborazione, mentre al giorno d'oggi
rappresenta un mezzo di
backup, cioè di copia di sicurezza dei
dati. La capacità è passata dai 30
Mbyte del 1971 a
svariati
Gbyte; allo stesso tempo il supporto fisico è diventato
più maneggevole, prendendo la forma di una video- o audio-cassetta. Lo
svantaggio del
tape streamer è la relativamente bassa
velocità di ricerca e di trasferimento, che lo rende ideale solo per il
backup o comunque il mantenimento di dati infrequentemente utilizzati. i)
Scanner o
digitalizzatore: è un congegno, simile a una
fotocopiatrice, che legge e converte numericamente un'immagine da un foglio,
così che il calcolatore possa memorizzarla; esistono
scanner a
toni di grigio e a colori. j)
Microfono: i calcolatori dotati di speciali
processori -
DSP, Digital Signal Processor - sono in grado, tramite il
microfono, di registrare e modificare un suono, compresa la voce umana, per poi
riprodurlo a comando. k)
Paddle: è simile al mouse, ma rileva un
solo spostamento, e infatti sono usate in coppia, una per la
x ed una per
la
y; ha il pregio di consentire un posizionamento preciso lungo una
direzione, cosa difficile col mouse. l)
Penna ottica: permette di
indicare direttamente un punto sullo schermo, analogamente a una penna su un
foglio di carta; ha lo svantaggio di una bassa precisione, dovuta alla
risoluzione dello schermo e la velocità di scansione dell'immagine. m)
Pad o
tablet: è una tavoletta sensibile su cui si scrive
con una penna speciale, solitamente vedendo i risultati sullo schermo; inoltre,
i calcolatori tascabili senza tastiera usano lo schermo stesso come
pad.
n)
Network: è l'interfaccia di connessione con altri calcolatori e
può sia ricevere che inviare dati sotto forma di
pacchetti,
cioè gruppi di dati con un'intestazione che ne indica provenienza,
destinazione e tipo. Con il forte sviluppo, negli anni '80, della telematica
è oggi raro che un calcolatore sia sprovvisto di questa interfaccia.
║
Bus: è il canale di comunicazione fra i diversi componenti
del calcolatore, specificamente fra processore, memoria e periferiche di
input/output - I/O. La
dimensione del bus è il numero di
bit che può trasferire in parallelo: i
bus degli indirizzi, dei
dati e di
I/O hanno dimensioni specifiche, adatte ai diversi tipi di
informazione che devono trasferire. ║
Memoria: la memoria del
c.n. ha la funzione di registrare e mantenere i dati e le istruzioni
necessarie ai calcoli; qualunque informazione sia riducibile a forma numerica -
digitalizzabile - può essere memorizzata. Un tipo di
organizzazione della memoria è quello gerarchico, secondo velocità
e dimensione: il processore dispone di una
memoria cache interna, piccola
(pochi
Kbyte) e velocissima, in cui vengono mantenuti i dati più
usati ultimamente e che, secondo
algoritmi di predizione, hanno maggior
probabilità di esser richiesti in futuro; una memoria cache esterna -
cache di secondo livello - e più ampia (da 256
Kbyte a 1
Mbyte) alimenta la cache del processore ed è a sua volta
alimentata dalla memoria centrale, di svariati
Mbyte; la memoria centrale
può essere ancora estesa tramite la
memoria virtuale, consistente
nell'utilizzare una memoria di massa -
hard disk - come se facesse parte
della memoria centrale, anche se con tempi di accesso molto più lenti.
Tecnicamente è possibile costruire un calcolatore che usi solo memoria ad
alta velocità, ma il lieve vantaggio in velocità non compensa il
costo economico: è dimostrato che fino al 94-96% degli accessi viene
effettuato nella
cache. L'uso di una
cache ha lo svantaggio di
richiedere un doppio accesso per quel 4-6% degli indirizzi all'esterno; inoltre,
certi tipi di programmi accedono la memoria in un modo tale da impedire una
predizione esatta, dando luogo al
trashing - quando tutti gli indirizzi
sono esterni, e la
cache viene continuamente aggiornata. I bit della
memoria centrale sono disposti secondo un vettore di
unità di
informazione, ognuna composta di un numero fisso di bit. Ogni unità
di informazione risiede in una
locazione di memoria distinta, e viceversa
ogni locazione contiene una sola di queste unità. Tutte le memorie
possiedono quindi 2 caratteristiche: a) ogni unità ha la stessa
dimensione in bit; b) ogni unità ha un indirizzo numerato associato,
tramite cui viene unicamente riferita. In questo modo, possiamo dire che
un'unità di memoria è caratterizzata da un'
indirizzo - la
sua posizione in memoria - ed un
contenuto - un numero posto in quella
particolare locazione. La dimensione di un'unità di informazione - il
numero di bit - dipende dall'uso a cui è destinato il calcolatore: ad
esempio, i calcolatori scientifici hanno unità a 32, 64 e 128 bit -
richieste dai grandi numeri - mentre quelli commerciali possono usare anche
quelle a 8 bit, adatte per i caratteri. Per i microprocessori, comunque, la
distinzione è vaga, poiché l'evoluzione dagli 8 bit ai 64 bit ha
reso comune l'uso di tutte le dimensioni. L'insieme delle locazioni di memoria
è chiamato lo
spazio indirizzabile, vale a dire l'insieme degli
indirizzi di riferimento; se l'indirizzo è formato da
n bit, la
massima locazione sarà a
2^n-1: per esempio, un indirizzo di 16
bit dà uno spazio di
2^16 locazioni -
65536 - numerate da
0 a
65535. Il sistema di numerazione più diffuso è
ovviamente il
binario, basato sulle cifre
0 e
1, stante la
disposizione della memoria per bit; però, per facilitare la
programmazione, sono stati inventati altri sistemi in cui è facile
convertire un numero binario: a) l'
esadecimale, in base 16, composto
dalle cifre da
0 a
9 e dalle lettere da
A a
F - per
i valori da 10 a 15 - in modo tale che ogni cifra rappresenti 4 bit; b)
l'
ottale, in base 8, per cui una cifra corrisponde a 3 bit; c) il
BCD
(Binary Coded Decimal), in cui una cifra da
0 a
9 usa 4 bit e
somme e sottrazioni devono usare un riporto decimale e non esadecimale. Solo i
programmatori di sistema - coloro che scrivono e mantengono i sistemi operativi
- hanno però necessità di usare di frequente la notazione
numerica: i
compilatori (V. CALCOLATORE,
LINGUAGGIO DEL) permettono a tutti di scrivere programmi in un linguaggio
simbolico, nascondendo i dettagli di codifica. ║
Unità centrale
di elaborazione (CPU): è il "cervello" del calcolatore La
CPU
è in grado di prelevare e porre dati in memoria. Richiede le istruzioni
alla memoria ed esegue le operazioni logiche e aritmetiche specificate da esse.
Può manipolare sia indirizzi che dati. Inoltre può esaminare il
contenuto di una locazione di memoria e seguire diversi percorsi nel programma a
seconda del valore. Infine, esistono istruzioni per iniziare e controllare
operazioni di
I/O. All'interno della
CPU si trova un certo numero
di
registri che forniscono una memoria locale ad alta velocità e
possono contenere dati ed indirizzi. Alcuni calcolatori hanno differenti insiemi
di registri per differenti funzioni - registri dati interi e reali, indirizzi,
I/O - mentre altri sono del tutto generali. Altri registri interni
mantengono lo stato del processore, l'istruzione in esecuzione, le azioni da
eseguire in casi eccezionali. I registri solitamente presenti sono:
registri
dati, nei quali viene posto il dato su cui operare (numero o istruzione),
prelevato dalla memoria centrale;
registri indirizzi, contengono
l'indirizzo della locazione di memoria in cui si trova il dato;
contatore di
programma (PC), è un registro indirizzi speciale che indica la
locazione della prossima istruzione da eseguire; da un punto di vista puramente
formale è impossibile distinguere i dati dalle istruzioni, in quanto sono
tutti rappresentati da numeri; perciò il programmatore deve sempre
indicare un
indirizzo di partenza, da cui la
CPU inizia a
prelevare istruzioni;
registro di stato (SR), mantiene alcuni
flag
- indicatori binari - il cui valore dipende dalle istruzioni eseguite; ad
esempio abbiamo i
flag N (negativo) e
Z (zero) che indicano se
l'ultima istruzione ha prodotto un valore negativo o zero. L'effettiva
manipolazione dei dati è compito dell'
Unità Aritmetico-Logica
(ALU), che preleva gli operandi dai registri, esegue l'operazione -
aritmetica, logica, di confronto - e pone il risultato in un terzo registro e in
SR. La velocità della
ALU dipende dalla quantità di
circuiti dedicati alle varie funzioni e dagli algoritmi implementati: per
esempio, la moltiplicazione può eseguirsi come molteplici addizioni -
lenta - o sfruttare un circuito apposito - veloce, ma con maggiori costi
hardware. Certe operazioni - esempio trigonometriche - sono troppo costose in
termini di hardware e devono in ogni caso essere eseguite tramite
microcodice, una sorta di sub linguaggio macchina che controlla le varie
parti della
ALU. ║
Organi di uscita: sono in parte quelli di
ingresso -
floppy disk, hard disk, WORM, MO, tape streamer - più altri
3: a) monitor: a colori o monocromatico, ha sostituito la lenta
telescrivente dei primi tempi; è molto versatile, potendo visualizzare
una matrice di punti singolarmente controllabili. Le immagini possono avere
diverse
risoluzioni a seconda delle capacità del calcolatore e del
monitor; b)
stampante: dopo le prime
line-printer, che stampavano
un'intera riga di caratteri per volta, senza capacità grafiche,
disponiamo ora di un'ampia gamma di tecnologie, diverse per costo,
velocità e risultato. Le più diffuse sono quelle
ad aghi,
a getto d'inchiostro e
laser, di qualità via via crescente.
Pur non raggiungendo una risoluzione tipografica - 2.400
DPI - è
possibile produrre lavori di ottimo aspetto, anche a colori; c)
plotter:
diffuso negli ambienti professionali, usa dei pennarelli per tracciare scritte e
disegni; ciò lo rende adatto alla riproduzione di progetti e diagrammi di
precisione - ad esempio nel
CAD. I
c.n., derivati dal famoso
ENIAC, si sono imposti come calcolatori
universali per la loro grande
versatilità, velocità e potenza di calcolo. La precisione
raggiungibile dipende solo dal tempo che si vuole impiegare per effettuare la
risoluzione di un dato problema, e non è limitata da fattori tecnologici
come nel caso dei calcolatori analogici. Per quanto riguarda l'affidamento da
riporre in un
c.n., si deve ricordare anche che esso - benché
perfettamente funzionante - può incorrere in errore. Tuttavia la
frequenza di errore è inferiore di molti ordini di grandezza rispetto a
quella che si incontra nei calcoli eseguiti a mano. Si noti che un uomo che
esegua calcoli accuratamente commette mediamente un errore ogni 200 operazioni.
Pertanto la maggior parte degli errori in cui un
c.n. può
incorrere è legata a errori umani, nella formulazione delle istruzioni o
nel fornire i dati. Anche gli organi di ingresso e di uscita dei dati non sono
esenti da errori dovuti per lo più a imperfezioni di funzionamento. Il
metodo comune per esaminare il comportamento - corretto o meno - di una nuova
macchina consiste nel farle eseguire dei
programmi diagnostici di cui
è stata provata la correttezza; i risultati vengono controllati da un
altro calcolatore - il
terapista - che ha il compito di avviare i test e
segnalare eventuali errori, risparmiando così all'uomo un lavoro tedioso.
La maggior fonte di errori è comunque sempre il programma, di cui
è difficile, se non per quelli più banali, provare la correttezza:
infatti, gli errori - o
bug - più insidiosi sono quelli che
scaturiscono in condizioni particolari, non sempre riproducibili. È ormai
una prassi accettata la messa in circolazione di programmi non del tutto
corretti, con una lista dei difetti e delle condizioni in cui hanno luogo;
successive versioni dei programmi correggeranno quei difetti e ne introdurranno
di nuovi, man mano che aumenta la loro complessità. Anche l'introduzione
di linguaggi di programmazione sempre più espressivi ha il duplice scopo
di permettere la creazione di programmi più complessi in minor tempo e
con meno errori (V. CALCOLATORE, LINGUAGGIO DEL).
║
Sviluppo e diffusione dei c.n.: la rapida evoluzione qualitativa
dei
calcolatori ha comportato una parallela e ancor più rapida
evoluzione quantitativa, allargando notevolmente il mercato dell'utenza.
Giganteschi passi avanti sono stati compiuti da quando nel 1957 furono
realizzate negli Stati Uniti le prime "macchine pensanti" (GPS,
General
Problem Solver), capaci di utilizzare regole semplici di logica, per
affrontare ragionamenti complessi, a cominciare dalla dimostrazione di teoremi
matematici. Se sul piano teorico è ancora viva la controversia fra i due
principali filoni di ricerca (l'uno rappresentato dai fautori di un orientamento
logico-matematico - la cosiddetta
IA debole -, l'altro dai sostenitori
della possibilità di assimilare il
c. - elaboratore alla mente
umana -
IA forte -), sul piano pratico i moderni
c.n. presentano
caratteristiche molto complesse e hanno raggiunto un campo vastissimo di
applicazione nelle tre fasi che li caratterizzano (apprendimento, elaborazione,
risoluzione dei problemi). La loro introduzione ha notevolmente ampliato il
campo della ricerca scientifica e della sua applicazione nelle più
avanzate tecnologie, a cominciare dalla ricerca spaziale, che ne è anzi
uno dei principali motori. L'applicazione dei
c.n. tende inoltre a
rinnovare profondamente le tecniche di produzione industriale, poiché in
questo ambito rientrano i
robot, macchine utensili guidate da calcolatori
che hanno già largamente sostituito l'uomo nelle lavorazioni più
pericolose, nocive e ripetitive. Un campo vastissimo di applicazione offre poi
l'informatica ed è questo il settore in cui le possibilità offerte
dai
c.n. e la loro strumentalizzazione pongono tutta una serie di
problemi sulla gestione del potere e sul condizionamento e controllo
antidemocratico dei cittadini: infatti, il calcolatore esegue delle operazioni
semplici e non può distinguere tra lecito e illecito. Due sono le linee
di tendenza fondamentali dell'informatica: 1) creazione di reti di calcolatori e
trasmissione di dati, con estensione nazionale e internazionale, in modo da
consentire a più utenti di accedere a mezzi di elaborazione molto potenti
e a grandi banche dati (telematica). La rete attualmente più in uso
è
Internet, che collega calcolatori di tutto il mondo e offre
molti servizi automatizzati: posta elettronica (
E-mail), trasferimento di
programmi e dati (
FTP),
login remoto (
Telnet), navigazione
ipertestuale. Il collegamento a Internet viene offerto a pagamento da
società di servizi sorte proprio per rispondere alla domanda di
collegamenti a basso costo - prima solo grandi enti potevano usufruire di
Internet - e ogni utente ha un proprio indirizzo globale unico; 2) sviluppo
dell'elettronica di largo consumo e conseguente diffusione dei calcolatori
relativamente poco costosi che tendono a trasformare l'informatica in una
attività di massa; dalla piccola impresa industriale e commerciale, allo
studio professionale, agli istituti scolastici come strumento didattico, sino
all'uso domestico, grazie a una gamma vastissima di
personal computer e a
una gamma ancor più vasta di "programmi", adeguati ai vari usi.
Così come l'azienda, anche la casa è destinata a evolvere verso la
totale automazione; periodicamente, a fiere e convegni specializzati, si parla
di meraviglie come la porta senza serratura (per entrare si compone un codice
segreto su tastiera) dotata di un video-citofono computerizzato che registra
nella memoria chi entra e chi esce e che è in grado di personalizzare il
saluto. Esteso all'interno, questo sistema consente di tenere sotto controllo
l'intera abitazione e di automatizzare ogni lavoro domestico. Un altro campo di
applicazione, in fase di sviluppo, è quello automobilistico, teso a
ridurre gli errori, le disattenzioni e la fatica del guidatore, con
l'inserimento di un microcalcolatore di bordo che segnala l'insorgenza di
guasti, e la necessità di interventi di manutenzione. Esempi ormai comuni
sono l'
ABS (Anti Blocking System) e il
TCS (Traction Control
System), che rispettivamente impediscono il bloccaggio delle ruote in
frenata e la perdita di aderenza della vettura su fondi sdrucciolevoli. Un altro
campo vastissimo di applicazione è quello dei giochi, dagli scacchi a
tutta una serie di nuovi videogiochi. Vari calcolatori personali si collocano
tra il gioco e l'ausilio didattico, soprattutto per lo studio della matematica e
delle lingue, attraverso l'imitazione della voce umana, racchiusa in una
piastrina di silicio (non si tratta quindi di una registrazione di voce umana):
le onde sonore vengono trasformate in valori numerici, immagazzinati nella
memoria del calcolatore e nuovamente convertiti in suoni, tramite impulsi
elettrici. Quello della voce sintetizzata (
computer voice) è un
campo di ricerca difficile, ma molto importante per gli sviluppi futuri,
poiché la comunicazione verbale con il
c.n. apre orizzonti
vastissimi. Rimasta per lungo tempo monopolio della multinazionale IBM,
l'industria dei
c.n. rappresenta uno dei settori produttivi più
vitali e di massimo sviluppo futuro. Tra le industrie leader di questo settore,
figura l'italiana Olivetti che occupa un posto di rilievo nel panorama mondiale.
Dopo aver prodotto, alla fine degli anni '50, il sistema S6000, nel 1964
abbandonò temporaneamente il settore fino al rientro con la produzione di
personal computer, dagli ormai obsoleti
M20 e
M24 fino ai
calcolatori portatili coi microprocessori dell'ultima generazione. Olivetti ha
sempre lavorato molto con la pubblica amministrazione, alla stregua della Fiat
per le automobili, per cui non stupisce che per i suoi calcolatori - compatibili
IBM - esistano fior di programmi di contabilità, gestione di aziende
industriali, commerciali e di servizi. Trattandosi di un mercato destinato ad
allargarsi a un ritmo di crescita vertiginoso, il numero delle aziende
concorrenti si è andato moltiplicando, soprattutto nel settore dei
personal computer (V. CALCOLATORE).