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Calcolatore numerico.

Macchina in grado di eseguire calcoli su numeri rappresentati da cifre in un opportuno sistema di numerazione. Queste macchine eseguono quindi delle operazioni aritmetiche o logiche su informazioni rappresentate da numeri, e non da grandezze fisiche come era il caso dei calcolatori analogici. Non è quindi possibile rappresentare delle grandezze varianti con continuità; esse vanno rappresentate necessariamente con variazioni discontinue, che però possono essere ridotte a un livello tanto basso da conseguire una precisione molto elevata. L'elemento fondamentale su cui operano questi calcolatori è il bit, cioè il binary digit ovvero la cifra binaria che può avere solo due valori, corrispondenti a 0 e 1; esistono poi gruppi di bit di lunghezza standard (8, 16, 32, 64, 128) utilizzati per facilitare i calcoli e la rappresentazione delle informazioni, siano esse numeri, parole o anche immagini e suoni. Mediante un numero opportuno di bit in un certo ordine si possono codificare sia i dati numerici che le istruzioni sulle operazioni da svolgere, che pertanto sono distinguibili dai dati stessi (V. CALCOLATORE, LINGUAGGIO DEL) I c.n. possono essere di due tipi: sequenziali e paralleli. Quelli sequenziali - che sono la stragrande maggioranza - eseguono le operazioni secondo una successione preordinata; quelli paralleli - di uso più raro perché più costosi - eseguono contemporaneamente tutte le operazioni inerenti a un certo problema. Più in dettaglio, il calcolatore sequenziale può eseguire un qualunque numero di operazioni, ma una alla volta; il calcolatore parallelo può eseguire n operazioni alla volta, secondo il numero di unità di esecuzione di cui dispone: da ciò risulta evidente che, a seconda dell'algoritmo da eseguire, una parte o tutte le unità lavoreranno, e dovranno essere richieste multiple esecuzioni se si hanno più di n operazioni. I calcolatori paralleli si dividono in SIMD (Single Instruction Multiple Data), in cui un unico programma viene contemporaneamente eseguito da diversi processori - ognuno operante su propri dati - e MIMD (Multiple Instruction Multiple Data), in cui ogni processore esegue un proprio programma su propri dati: questo tipo di calcolatore può così operare come parecchi calcolatori sequenziali - multi-processo - o come un solo calcolatore in cui un algoritmo viene spezzato in procedure parallele, ognuna assegnata a un processore. Le difficoltà coi calcolatori paralleli stanno nel separare in parti indipendenti i dati - nel caso dei SIMD - e le istruzioni - nel caso dei MIMD - e nel coordinare le differenti esecuzioni. Inoltre la versione parallela di un algoritmo può differire parecchio da quella sequenziale, e non sempre è realizzabile. Nel seguito tratteremo solo di calcolatori del tipo sequenziale. L'organizzazione generale di un c.n. è rappresentata con uno schema a blocchi mediante una unità di entrata e una di uscita collegate tramite un bus a una memoria. A sua volta questa è comandata da una unità centrale di elaborazione (CPU). Si descrive ora analiticamente la struttura di un c.n. seguendo il flusso dei dati operati. ║ Organi d'ingresso o di input: servono per fornire al c.n. i dati e le istruzioni sulle operazioni da compiere. Ne esistono di tipi assai diversi, caratterizzati da diversa velocità, capacità e costo. Ci limitiamo a descrivere i più comuni. a) Tastiera: le informazioni vengono fornite battendole su una tastiera simile a quella di una macchina per scrivere elettrica; l'insieme dei caratteri disponibili è usualmente molto ampio, con l'alfabeto maiuscolo e minuscolo, cifre e punteggiatura e la capacità di cancellare e sostituire i caratteri già battuti. Alcuni tasti speciali - Ctrl, Alt, Esc - possono essere premuti in combinazione coi tasti normali per produrre ulteriori caratteri o azioni. Infine, la tastiera può essere rimappata, cioè a ogni tasto corrisponde un diverso nuovo carattere. b) Mouse: è un dispositivo che fornisce al calcolatore valori di spostamento relativo x, y e lo stato - a riposo, premuto - di uno o più pulsanti; gli spostamenti sono usati per riportare sullo schermo un movimento del mouse su un piano, o comunque per far variare una quantità a 1 o 2 valori; i pulsanti indicano un'azione da effettuare in contemporanea agli spostamenti. c) Floppy disk: è un supporto di memorizzazione magnetica a forma di disco, che dagli anni '70 è passato da dimensioni di 8 pollici con 110 Kilobyte (1 Kbyte = 1024 byte) a 5" 1/4 con 360 Kbyte e 3" 1/2 con 1.44 Megabyte (1 Mbyte = 1024 Kbyte) e 2.88 Mbyte. La riduzione delle dimensioni da 8" a 5" e 1/4 permise l'adozione del floppy nei personal computer, mentre il formato da 3" e 1/2 ha facilitato lo sviluppo dei c. portatili. La capacità e l'affidabilità non sono molto alte, se rapportate ad altri supporti - hard disk, CD-ROM - ma il costo del floppy è talmente basso da renderlo il supporto di scambio dati più usato. d) Hard disk: è un supporto di memorizzazione magnetica a forma di disco, utilizzato fin dagli anni '50, la cui capacità è cresciuta dai 4.4 Mbyte del 1956 a circa 2 Gigabyte (1 Gbyte = 1024 Mbyte). La velocità di trasferimento può toccare punte di alcuni Mbyte/s, dipendendo dall'interfaccia e dalla disposizione dei dati: l'accesso sequenziale è più rapido di quello sparso. Le particolari tecniche costruttive - multipli dischi sovrapposti, contenitore sigillato e lubrificato, testine mosse da motori ad altissima precisione - rendono l'hard disk molto veloce ed affidabile, ma anche assai delicato da maneggiare, per cui sono rari e costosi i tipi portatili ed estraibili alla maniera dei floppy, e non raggiungono comunque capacità molto elevate. Infine, per essere veloce, l'hard disk deve essere mantenuto in rotazione, per evitare il tempo di latenza necessario al riavvio: ciò pone problemi di consumo di energia, che se trascurabili nei calcolatori da scrivania, divengono insormontabili nei calcolatori portatili - la soluzione adottata è di fermare il disco dopo un tempo di pausa prestabilito. e) CD-ROM (Compact Disk Read-Only Memory): la tecnologia dei CD musicali è utilizzabile anche per la memorizzazione precisa di dati, poiché la qualità del suono è ottenuta proprio dalla sua digitalizzazione. Il CD-ROM può contenere circa 600 Mbyte di dati inalterabili, con una velocità di lettura che può andare dai 150 ai 600 Kbyte/s: è quindi adeguato alla distribuzione di software voluminoso, che altrimenti richiederebbe decine di floppy. Il lettore CD-ROM può naturalmente suonare anche i normali CD musicali. f) WORM (Write Once Read Many): questa tecnologia è una delle prime applicazioni ottiche, usando un laser per scrivere indelebilmente su un apposito disco ottico ed un altro laser per rileggere i dati. Il disco WORM ha una capacità di circa 1 Gbyte, e proprio perché inalterabile - una volta scritto - è usato per il backup di dati da conservare nel tempo senza poter modificarli. g) MO (Magneto Optical): come dice il nome, si tratta di un ibrido fra le tecnologie magnetiche e ottiche; un laser rilegge il disco, lo cancella e lo prepara per la scrittura, ma è una testina magnetica che cambia la magnetizzazione del materiale sul disco. Ha una capacità standard di 650 Mbyte. h) Tape streamer: è un'unità di memorizzazione su nastro magnetico che nei primi calcolatori era usata come memoria intermedia fra il lettore di schede (V. CALCOLATORE) e l'unità di elaborazione, mentre al giorno d'oggi rappresenta un mezzo di backup, cioè di copia di sicurezza dei dati. La capacità è passata dai 30 Mbyte del 1971 a svariati Gbyte; allo stesso tempo il supporto fisico è diventato più maneggevole, prendendo la forma di una video- o audio-cassetta. Lo svantaggio del tape streamer è la relativamente bassa velocità di ricerca e di trasferimento, che lo rende ideale solo per il backup o comunque il mantenimento di dati infrequentemente utilizzati. i) Scanner o digitalizzatore: è un congegno, simile a una fotocopiatrice, che legge e converte numericamente un'immagine da un foglio, così che il calcolatore possa memorizzarla; esistono scanner a toni di grigio e a colori. j) Microfono: i calcolatori dotati di speciali processori - DSP, Digital Signal Processor - sono in grado, tramite il microfono, di registrare e modificare un suono, compresa la voce umana, per poi riprodurlo a comando. k) Paddle: è simile al mouse, ma rileva un solo spostamento, e infatti sono usate in coppia, una per la x ed una per la y; ha il pregio di consentire un posizionamento preciso lungo una direzione, cosa difficile col mouse. l) Penna ottica: permette di indicare direttamente un punto sullo schermo, analogamente a una penna su un foglio di carta; ha lo svantaggio di una bassa precisione, dovuta alla risoluzione dello schermo e la velocità di scansione dell'immagine. m) Pad o tablet: è una tavoletta sensibile su cui si scrive con una penna speciale, solitamente vedendo i risultati sullo schermo; inoltre, i calcolatori tascabili senza tastiera usano lo schermo stesso come pad. n) Network: è l'interfaccia di connessione con altri calcolatori e può sia ricevere che inviare dati sotto forma di pacchetti, cioè gruppi di dati con un'intestazione che ne indica provenienza, destinazione e tipo. Con il forte sviluppo, negli anni '80, della telematica è oggi raro che un calcolatore sia sprovvisto di questa interfaccia. ║ Bus: è il canale di comunicazione fra i diversi componenti del calcolatore, specificamente fra processore, memoria e periferiche di input/output - I/O. La dimensione del bus è il numero di bit che può trasferire in parallelo: i bus degli indirizzi, dei dati e di I/O hanno dimensioni specifiche, adatte ai diversi tipi di informazione che devono trasferire. ║ Memoria: la memoria del c.n. ha la funzione di registrare e mantenere i dati e le istruzioni necessarie ai calcoli; qualunque informazione sia riducibile a forma numerica - digitalizzabile - può essere memorizzata. Un tipo di organizzazione della memoria è quello gerarchico, secondo velocità e dimensione: il processore dispone di una memoria cache interna, piccola (pochi Kbyte) e velocissima, in cui vengono mantenuti i dati più usati ultimamente e che, secondo algoritmi di predizione, hanno maggior probabilità di esser richiesti in futuro; una memoria cache esterna - cache di secondo livello - e più ampia (da 256 Kbyte a 1 Mbyte) alimenta la cache del processore ed è a sua volta alimentata dalla memoria centrale, di svariati Mbyte; la memoria centrale può essere ancora estesa tramite la memoria virtuale, consistente nell'utilizzare una memoria di massa - hard disk - come se facesse parte della memoria centrale, anche se con tempi di accesso molto più lenti. Tecnicamente è possibile costruire un calcolatore che usi solo memoria ad alta velocità, ma il lieve vantaggio in velocità non compensa il costo economico: è dimostrato che fino al 94-96% degli accessi viene effettuato nella cache. L'uso di una cache ha lo svantaggio di richiedere un doppio accesso per quel 4-6% degli indirizzi all'esterno; inoltre, certi tipi di programmi accedono la memoria in un modo tale da impedire una predizione esatta, dando luogo al trashing - quando tutti gli indirizzi sono esterni, e la cache viene continuamente aggiornata. I bit della memoria centrale sono disposti secondo un vettore di unità di informazione, ognuna composta di un numero fisso di bit. Ogni unità di informazione risiede in una locazione di memoria distinta, e viceversa ogni locazione contiene una sola di queste unità. Tutte le memorie possiedono quindi 2 caratteristiche: a) ogni unità ha la stessa dimensione in bit; b) ogni unità ha un indirizzo numerato associato, tramite cui viene unicamente riferita. In questo modo, possiamo dire che un'unità di memoria è caratterizzata da un'indirizzo - la sua posizione in memoria - ed un contenuto - un numero posto in quella particolare locazione. La dimensione di un'unità di informazione - il numero di bit - dipende dall'uso a cui è destinato il calcolatore: ad esempio, i calcolatori scientifici hanno unità a 32, 64 e 128 bit - richieste dai grandi numeri - mentre quelli commerciali possono usare anche quelle a 8 bit, adatte per i caratteri. Per i microprocessori, comunque, la distinzione è vaga, poiché l'evoluzione dagli 8 bit ai 64 bit ha reso comune l'uso di tutte le dimensioni. L'insieme delle locazioni di memoria è chiamato lo spazio indirizzabile, vale a dire l'insieme degli indirizzi di riferimento; se l'indirizzo è formato da n bit, la massima locazione sarà a 2^n-1: per esempio, un indirizzo di 16 bit dà uno spazio di 2^16 locazioni - 65536 - numerate da 0 a 65535. Il sistema di numerazione più diffuso è ovviamente il binario, basato sulle cifre 0 e 1, stante la disposizione della memoria per bit; però, per facilitare la programmazione, sono stati inventati altri sistemi in cui è facile convertire un numero binario: a) l'esadecimale, in base 16, composto dalle cifre da 0 a 9 e dalle lettere da A a F - per i valori da 10 a 15 - in modo tale che ogni cifra rappresenti 4 bit; b) l'ottale, in base 8, per cui una cifra corrisponde a 3 bit; c) il BCD (Binary Coded Decimal), in cui una cifra da 0 a 9 usa 4 bit e somme e sottrazioni devono usare un riporto decimale e non esadecimale. Solo i programmatori di sistema - coloro che scrivono e mantengono i sistemi operativi - hanno però necessità di usare di frequente la notazione numerica: i compilatori (V. CALCOLATORE, LINGUAGGIO DEL) permettono a tutti di scrivere programmi in un linguaggio simbolico, nascondendo i dettagli di codifica. ║ Unità centrale di elaborazione (CPU): è il "cervello" del calcolatore La CPU è in grado di prelevare e porre dati in memoria. Richiede le istruzioni alla memoria ed esegue le operazioni logiche e aritmetiche specificate da esse. Può manipolare sia indirizzi che dati. Inoltre può esaminare il contenuto di una locazione di memoria e seguire diversi percorsi nel programma a seconda del valore. Infine, esistono istruzioni per iniziare e controllare operazioni di I/O. All'interno della CPU si trova un certo numero di registri che forniscono una memoria locale ad alta velocità e possono contenere dati ed indirizzi. Alcuni calcolatori hanno differenti insiemi di registri per differenti funzioni - registri dati interi e reali, indirizzi, I/O - mentre altri sono del tutto generali. Altri registri interni mantengono lo stato del processore, l'istruzione in esecuzione, le azioni da eseguire in casi eccezionali. I registri solitamente presenti sono: registri dati, nei quali viene posto il dato su cui operare (numero o istruzione), prelevato dalla memoria centrale; registri indirizzi, contengono l'indirizzo della locazione di memoria in cui si trova il dato; contatore di programma (PC), è un registro indirizzi speciale che indica la locazione della prossima istruzione da eseguire; da un punto di vista puramente formale è impossibile distinguere i dati dalle istruzioni, in quanto sono tutti rappresentati da numeri; perciò il programmatore deve sempre indicare un indirizzo di partenza, da cui la CPU inizia a prelevare istruzioni; registro di stato (SR), mantiene alcuni flag - indicatori binari - il cui valore dipende dalle istruzioni eseguite; ad esempio abbiamo i flag N (negativo) e Z (zero) che indicano se l'ultima istruzione ha prodotto un valore negativo o zero. L'effettiva manipolazione dei dati è compito dell'Unità Aritmetico-Logica (ALU), che preleva gli operandi dai registri, esegue l'operazione - aritmetica, logica, di confronto - e pone il risultato in un terzo registro e in SR. La velocità della ALU dipende dalla quantità di circuiti dedicati alle varie funzioni e dagli algoritmi implementati: per esempio, la moltiplicazione può eseguirsi come molteplici addizioni - lenta - o sfruttare un circuito apposito - veloce, ma con maggiori costi hardware. Certe operazioni - esempio trigonometriche - sono troppo costose in termini di hardware e devono in ogni caso essere eseguite tramite microcodice, una sorta di sub linguaggio macchina che controlla le varie parti della ALU. ║ Organi di uscita: sono in parte quelli di ingresso - floppy disk, hard disk, WORM, MO, tape streamer - più altri 3: a) monitor: a colori o monocromatico, ha sostituito la lenta telescrivente dei primi tempi; è molto versatile, potendo visualizzare una matrice di punti singolarmente controllabili. Le immagini possono avere diverse risoluzioni a seconda delle capacità del calcolatore e del monitor; b) stampante: dopo le prime line-printer, che stampavano un'intera riga di caratteri per volta, senza capacità grafiche, disponiamo ora di un'ampia gamma di tecnologie, diverse per costo, velocità e risultato. Le più diffuse sono quelle ad aghi, a getto d'inchiostro e laser, di qualità via via crescente. Pur non raggiungendo una risoluzione tipografica - 2.400 DPI - è possibile produrre lavori di ottimo aspetto, anche a colori; c) plotter: diffuso negli ambienti professionali, usa dei pennarelli per tracciare scritte e disegni; ciò lo rende adatto alla riproduzione di progetti e diagrammi di precisione - ad esempio nel CAD. I c.n., derivati dal famoso ENIAC, si sono imposti come calcolatori universali per la loro grande versatilità, velocità e potenza di calcolo. La precisione raggiungibile dipende solo dal tempo che si vuole impiegare per effettuare la risoluzione di un dato problema, e non è limitata da fattori tecnologici come nel caso dei calcolatori analogici. Per quanto riguarda l'affidamento da riporre in un c.n., si deve ricordare anche che esso - benché perfettamente funzionante - può incorrere in errore. Tuttavia la frequenza di errore è inferiore di molti ordini di grandezza rispetto a quella che si incontra nei calcoli eseguiti a mano. Si noti che un uomo che esegua calcoli accuratamente commette mediamente un errore ogni 200 operazioni. Pertanto la maggior parte degli errori in cui un c.n. può incorrere è legata a errori umani, nella formulazione delle istruzioni o nel fornire i dati. Anche gli organi di ingresso e di uscita dei dati non sono esenti da errori dovuti per lo più a imperfezioni di funzionamento. Il metodo comune per esaminare il comportamento - corretto o meno - di una nuova macchina consiste nel farle eseguire dei programmi diagnostici di cui è stata provata la correttezza; i risultati vengono controllati da un altro calcolatore - il terapista - che ha il compito di avviare i test e segnalare eventuali errori, risparmiando così all'uomo un lavoro tedioso. La maggior fonte di errori è comunque sempre il programma, di cui è difficile, se non per quelli più banali, provare la correttezza: infatti, gli errori - o bug - più insidiosi sono quelli che scaturiscono in condizioni particolari, non sempre riproducibili. È ormai una prassi accettata la messa in circolazione di programmi non del tutto corretti, con una lista dei difetti e delle condizioni in cui hanno luogo; successive versioni dei programmi correggeranno quei difetti e ne introdurranno di nuovi, man mano che aumenta la loro complessità. Anche l'introduzione di linguaggi di programmazione sempre più espressivi ha il duplice scopo di permettere la creazione di programmi più complessi in minor tempo e con meno errori (V. CALCOLATORE, LINGUAGGIO DEL). ║ Sviluppo e diffusione dei c.n.: la rapida evoluzione qualitativa dei calcolatori ha comportato una parallela e ancor più rapida evoluzione quantitativa, allargando notevolmente il mercato dell'utenza. Giganteschi passi avanti sono stati compiuti da quando nel 1957 furono realizzate negli Stati Uniti le prime "macchine pensanti" (GPS, General Problem Solver), capaci di utilizzare regole semplici di logica, per affrontare ragionamenti complessi, a cominciare dalla dimostrazione di teoremi matematici. Se sul piano teorico è ancora viva la controversia fra i due principali filoni di ricerca (l'uno rappresentato dai fautori di un orientamento logico-matematico - la cosiddetta IA debole -, l'altro dai sostenitori della possibilità di assimilare il c. - elaboratore alla mente umana - IA forte -), sul piano pratico i moderni c.n. presentano caratteristiche molto complesse e hanno raggiunto un campo vastissimo di applicazione nelle tre fasi che li caratterizzano (apprendimento, elaborazione, risoluzione dei problemi). La loro introduzione ha notevolmente ampliato il campo della ricerca scientifica e della sua applicazione nelle più avanzate tecnologie, a cominciare dalla ricerca spaziale, che ne è anzi uno dei principali motori. L'applicazione dei c.n. tende inoltre a rinnovare profondamente le tecniche di produzione industriale, poiché in questo ambito rientrano i robot, macchine utensili guidate da calcolatori che hanno già largamente sostituito l'uomo nelle lavorazioni più pericolose, nocive e ripetitive. Un campo vastissimo di applicazione offre poi l'informatica ed è questo il settore in cui le possibilità offerte dai c.n. e la loro strumentalizzazione pongono tutta una serie di problemi sulla gestione del potere e sul condizionamento e controllo antidemocratico dei cittadini: infatti, il calcolatore esegue delle operazioni semplici e non può distinguere tra lecito e illecito. Due sono le linee di tendenza fondamentali dell'informatica: 1) creazione di reti di calcolatori e trasmissione di dati, con estensione nazionale e internazionale, in modo da consentire a più utenti di accedere a mezzi di elaborazione molto potenti e a grandi banche dati (telematica). La rete attualmente più in uso è Internet, che collega calcolatori di tutto il mondo e offre molti servizi automatizzati: posta elettronica (E-mail), trasferimento di programmi e dati (FTP), login remoto (Telnet), navigazione ipertestuale. Il collegamento a Internet viene offerto a pagamento da società di servizi sorte proprio per rispondere alla domanda di collegamenti a basso costo - prima solo grandi enti potevano usufruire di Internet - e ogni utente ha un proprio indirizzo globale unico; 2) sviluppo dell'elettronica di largo consumo e conseguente diffusione dei calcolatori relativamente poco costosi che tendono a trasformare l'informatica in una attività di massa; dalla piccola impresa industriale e commerciale, allo studio professionale, agli istituti scolastici come strumento didattico, sino all'uso domestico, grazie a una gamma vastissima di personal computer e a una gamma ancor più vasta di "programmi", adeguati ai vari usi. Così come l'azienda, anche la casa è destinata a evolvere verso la totale automazione; periodicamente, a fiere e convegni specializzati, si parla di meraviglie come la porta senza serratura (per entrare si compone un codice segreto su tastiera) dotata di un video-citofono computerizzato che registra nella memoria chi entra e chi esce e che è in grado di personalizzare il saluto. Esteso all'interno, questo sistema consente di tenere sotto controllo l'intera abitazione e di automatizzare ogni lavoro domestico. Un altro campo di applicazione, in fase di sviluppo, è quello automobilistico, teso a ridurre gli errori, le disattenzioni e la fatica del guidatore, con l'inserimento di un microcalcolatore di bordo che segnala l'insorgenza di guasti, e la necessità di interventi di manutenzione. Esempi ormai comuni sono l'ABS (Anti Blocking System) e il TCS (Traction Control System), che rispettivamente impediscono il bloccaggio delle ruote in frenata e la perdita di aderenza della vettura su fondi sdrucciolevoli. Un altro campo vastissimo di applicazione è quello dei giochi, dagli scacchi a tutta una serie di nuovi videogiochi. Vari calcolatori personali si collocano tra il gioco e l'ausilio didattico, soprattutto per lo studio della matematica e delle lingue, attraverso l'imitazione della voce umana, racchiusa in una piastrina di silicio (non si tratta quindi di una registrazione di voce umana): le onde sonore vengono trasformate in valori numerici, immagazzinati nella memoria del calcolatore e nuovamente convertiti in suoni, tramite impulsi elettrici. Quello della voce sintetizzata (computer voice) è un campo di ricerca difficile, ma molto importante per gli sviluppi futuri, poiché la comunicazione verbale con il c.n. apre orizzonti vastissimi. Rimasta per lungo tempo monopolio della multinazionale IBM, l'industria dei c.n. rappresenta uno dei settori produttivi più vitali e di massimo sviluppo futuro. Tra le industrie leader di questo settore, figura l'italiana Olivetti che occupa un posto di rilievo nel panorama mondiale. Dopo aver prodotto, alla fine degli anni '50, il sistema S6000, nel 1964 abbandonò temporaneamente il settore fino al rientro con la produzione di personal computer, dagli ormai obsoleti M20 e M24 fino ai calcolatori portatili coi microprocessori dell'ultima generazione. Olivetti ha sempre lavorato molto con la pubblica amministrazione, alla stregua della Fiat per le automobili, per cui non stupisce che per i suoi calcolatori - compatibili IBM - esistano fior di programmi di contabilità, gestione di aziende industriali, commerciali e di servizi. Trattandosi di un mercato destinato ad allargarsi a un ritmo di crescita vertiginoso, il numero delle aziende concorrenti si è andato moltiplicando, soprattutto nel settore dei personal computer (V. CALCOLATORE).